“Senza emozioni, è impossibile trasformare le tenebre in luce e l’apatia in movimento”, G.G. Jung.

Le emozioni sono una bussola! Segnali che ci informano sul nostro mondo interno ed esterno. Ognuna ha uno scopo diverso e per questo sono tutte fondamentali. Ascoltare, decifrare e accogliere questi segnali vuol dire avere gli strumenti per analizzare la realtà, sintonizzarsi con i propri bisogni e fare scelte protettive e consapevoli.
Scopriamole insieme.
LA TRISTEZZA
E’ l’emozione che proviamo ogni volta che ci troviamo a vivere una perdita, che dobbiamo lasciare qualcosa. La perdita di un lavoro, una separazione, un cambiamento improvviso, un lutto…
E qual è la sua funzione?
- Ci invita a fermarci
- Ci consente di allontanarci temporaneamente dal mondo esterno per occuparci dei contenuti che stanno dentro di noi
- Ci aiuta nell’elaborazione dei ricordi
- Ci aiuta ad entrare in relazione con gli altri e a chiedere aiuto
- Ci consente di provare empatia e compassione
LA PAURA
E’ un’emozione primaria di difesa, provocata da situazioni di pericolo reale o evocato.
A cosa serve?
- E’ il nostro sistema di allarme
- E’ indispensabile e preserva l’esistenza stessa
- E’ un regolatore interno che ci attiva per difenderci dal pericolo, preparando il corpo ad una reazione di attacco, fuga o congelamento.
- L’espressione della paura ha la funzione di avvertire con immediatezza gli altri membri del gruppo circa la presenza di un pericolo
- Stimola la memoria e l’apprendimento di quella situazione per farne occasione di crescita
E’ importante distinguere la paura dall’ansia, fobia o panico, poiché in quel caso l’istinto emotivo scatta in modo inappropriato, cioè senza che sia presente una reale minaccia o con un’intensità eccessiva, perdendo così la sua funzione fondamentale.
IL DISGUSTO
E’ l’emozione che proviamo ogni volta che si avvicina a noi qualcosa che non ci piace, appunto ci disgusta.
A cosa serve?
- Ci protegge da possibili intossicazioni, “avvelenamenti”, sia fisici che sociali.
- Aiuta nella definizione di sé, dei propri spazi e della propria identità
- E’ un indicatore dei propri “gusti valoriali”
Tutela, quindi, il nostro corpo e la sua integrità, ma anche il Sè e il senso della dignità umana. Affinché quest’emozione possa svolgere il suo ruolo centrale e non diventi, invece, un ostacolo che ci priva di esperienze nutrienti, sia fisiche che sociali è importante analizzare e verificare ” in che modo questa cosa può essere tossica per me?”. Così da non inciampare nei pregiudizi o nell’infantile idea che i “broccoli sono verdi e quindi possono avvelenare”.
LA RABBIA
E’ l’emozione che per eccellenza apre la porta alle altre emozioni. E’ un campanello di allarme che si attiva quando ci sentiamo minacciati ( es. fisicamente, nostra autostima) oppure se percepiamo un’ingiustizia, una frustrazione dei nostri bisogni.
A cosa serve?
- Ci aiuta ad esprimere noi stessi, a difendere i nostri diritti e il nostro valore
- Ci rende pronti all’azione
- Ci aiuta a reagire, a superare le difficoltà, a raggiungere gli obiettivi
- Ci aiuta a definire in maniera istintiva il nostro spazio, i nostri confini.
- Spesso copre altre emozioni (paura, tristezza, …)
Cosa NON è?
- VIOLENZA: perché la violenza NON è un emozione, ma un comportamento. Un agito che che paradossalmente si utilizza proprio quando non ci si da il tempo di sentire la propria rabbia e di ascoltare il bisogno frustrato che c’è dietro quell’emozione.
- NON E’ CAUSATA DAGLI ALTRI: Nessuno ha il potere di farci sentire in un modo piuttosto che in un altro. Ciò che proviamo dipende dal significato e valore che attribuiamo a quello stimolo. Prova di questo è che ognuno di noi nella stessa situazione prova ed ha reazioni diverse.
LA GIOIA
E’ un emozione debole, talora impalpabile e nello stesso tempo una struttura fondamentale della nostra vita.
A cosa serve?
- Ci ricorda cosa ci fa stare bene
- Definisce chi siamo e cosa vogliamo
- Ci aiuta a ricercare ciò che desideriamo in maniera autentica
- Ci rende spontanei e liberi
- Ci da una direzione e motivazione ( è energia pura)
- Ottimizza l’apprendimento e la memoria
- Facilita l’apertura verso l’esterno e verso gli altri
La gioia è, quindi, un bene transitorio ed è questa la sua grande forza. Infatti, ci spinge a non fermarci, a crescere, porci obiettivi sempre nuovi, ad incuriosirci e lasciarci riscaldare dagli sguardi di chi incontriamo e dalle esperienze piacevoli che facciamo nella vita.
Imparare ad ascoltare e dare nome a ciò che sentiamo ci permette di entrare in contatto con la realtà e di vivere il qui e d’ora in pieno controllo. ” La gente teme tutto quello che ha dentro, ma è l’unico posto in cui troverà tutto quello che serve“.