Psicologia dello sport e Psicoterapia: ma in cosa consiste il tuo lavoro?

Molto spesso incontro persone che mi chiedono cosa voglia dire essere una psicologa sportiva e in cosa consiste il mio lavoro. Se è una terapia o se ci siano delle differenze. In questo articolo cercherò brevemente di spiegare cosa è e cosa non è e come integro nel lavoro le mie diverse competenze.

Che cos è la PSICOLOGIA DELLO SPORT?

È un settore della psicologia applicata che studia gli aspetti psicologici, sociali, pedagogici, psico-fisiologici che influenzano e sono influenzati dalla prestazione nello sport e dalla partecipazione all’esercizio fisico.

Cosa fa uno PSICOLOGO DELLO SPORT?

Supporta i singoli atleti o le squadre con l’obiettivo di analizzare le criticità, valorizzare le risorse e ottimizzare la prestazione , lavora per promuovere la pratica sportiva e il miglioramento della qualità della vita nelle diverse fasi di sviluppo. Dopo aver analizzato le diverse situazioni, può utilizzare diversi strumenti e tecniche tra cui: self talk, visualizzazione, tecniche di respirazione, goal setting, biofeedback.

Di cosa si occupa?

Sono tanti gli aspetti di cui può occuparsi ad esempio: motivazione, autostima e autoefficacia, analisi e comprensione dei comportamenti disfunzionali, comunicazione, gestione delle emozioni, dinamiche di gruppo e altro.

Come si diventa psicologo dello sport?

Dopo la laurea di 5 anni (3+2) è possibile fare un master in psicologia dello sport.

Ma la psicologia dello sport è una sorta di terapia?

No!

Chi è uno PSICOTERAPEUTA?

E’ lo specialista che attraverso strumenti clinici ( diagnosi, eziologia, pianificazione del trattamento, setting) e attraverso la relazione umana ( empatia, ascolto, alleanza terapeutica,…) è in grado di accompagnare la persona in un processo di cambiamento, volto al raggiungimento di un migliore stato di equilibrio. E’ uno psicologo ( o medico) che DOPO la laurea ha fatto una scuola di specializzazione in psicoterapia di 4 anni. Esistono tanti tipi di scuole di specializzazione che si differenziano in base all’orientamento teorico.

Quindi essere PSICOLOGA DELLO SPORT e PSICOTERAPEUTA vuol dire fare due lavori diversi?

Vuol dire avere competenze diverse, che nel mio caso, in alcune situazioni, trovo utile integrare. Lo sguardo e la capacità di analisi che ho affinato negli gli anni grazie a questa integrazione ha sicuramente portato molti frutti. Specialmente nel lavoro individuale con gli atleti. Ho osservato che un’ analisi più profonda dei processi che stanno alla base di certi comportamenti “ critici” o non efficaci, permette di ottenere risultati a breve e lungo termine molto diversi in termini di consapevolezza e autonomia. Detto questo, non è sempre utile nè possibile fare un lavoro integrato. E’ fondamentale fare sempre un’accurata analisi iniziale della situazione per poter scegliere l’obiettivo, il tipo di percorso e gli strumenti da utilizzare con l’ atleta, la squadra o l’allenatore.

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